Assortimento viennese
Traduzione e cura di Riccarda Novello
Introduzione di Elfriede Jelinek
Come dice di lei Elfriede Jelinek, sua ammiratrice, Elfriede Gerstl, grande poeta austriaca (1932 – 2009), scriveva con l’incorruttibilità di chi non ha nulla da perdere, perché in effetti tutto ha già perduto e quindi tutto ha già vinto.
Esistono, davvero, nella realtà e non solo nella letteratura, città magiche che sanno amare le persone e a Vienna appartiene Elfriede Gerstl, una grande, autentica poeta, che scriveva una “lingua tedesca” assolutamente originale, e profondamente legata al “dialetto” viennese, una figura aggraziata che la città di Vienna ha ricambiato di uguale affetto, riconoscendole il valore che le spetta nel panorama letterario del secondo dopoguerra. Perché Elfriede Gerstl era anche e soprattutto un’autrice ricca di intelligenza e di saggezza, che sapeva avvalersi dell’ironia per interporre un velo tra sé e il mondo, ma sapeva anche accostarsi alle cose, alle persone, alle parole con amore e con profonda saggezza.
Informazioni aggiuntive
- anno : 2008
- numero collana: 3
- pagine: 147, con testo a fronte
- ISBN: 978-88-86780-69-8
- prezzo: € 12,00
- acquista: Fuori commercio
Elfriede Gerstl
Elfriede Gerstl (1932 - 2009) aveva solo sei anni quando l’Austria venne annessa alla Germania nazista. E nella più tenera infanzia ebbe quindi a subire le conseguenze terribili della sua “condizione ebraica”. Sopravvisse a stento, in assoluta povertà, nel pericolo che incombeva a ogni istante, nascosta con la madre e la nonna in alloggi diversi, accompagnata da una sensazione costante di dolore senza nome, di angoscia, precarietà, solitudine estrema. Nel 1945 poté riprendere gli studi e dopo gli esami di maturità seguì per alcuni anni i corsi di medicina e di psicologia all’Università. Le prime pubblicazioni risalgono al 1955, e alla sola rivista letteraria che a quel tempo esisteva a Vienna. Tra il 1964 e il 1971 trascorse lunghi periodi a Berlino, su invito del Berliner Colloquium. Nel 1972 fece definitivamente ritorno nella capitale austriaca, e seguitò a scrivere e a organizzare Lesungen, serate dedicate alla lettura di testi letterari, ad esempio nel celebre Café Hawelka, dando inizio con la sua iniziativa a una vera e propria tradizione. Nel corso dei decenni successivi ha pubblicato saggi e recensioni su molte riviste, radiodrammi per l’ORF, un romanzo sperimentale, Spielräume (1977), e soprattutto poesie, raccolte in diversi volumi, insieme ad altri scritti in prosa, in particolare wiener mischung (1982), alle tage gedichte e neue wiener mischung (2001) La sua lunga bibliografia annovera raccolte di poesie, testi in prosa, radiodrammi, racconti per ragazzi, saggi e anche un film per la tv.