storie inquiete e disorientate

Storie inquiete e disorientate

Continuazione, ripresa – con modi sempre molto, e ancor più, personali – delle Confessioni di una piccola italiana (uscito anonimo in Italia ma firmato nelle traduzioni all’estero), questo libro traccia un disegno storico-sociologico della realtà femminile del primo e secondo dopoguerra, non sfuggendo dal dire i momenti dell’orrore e dell’ingiustizia, i giorni dell’ira, la cui evocazione è anzi potenziata dalla penna leggera, dall’ironia ineluttabile che struttura la poesia dell’autrice e la guida e conduce irresistibilmente.
Le Storie inquiete e disorientate di Giuliana Pistoso sono, come le definisce l’autrice, schegge della memoria che propone a lettrici e lettori, quasi a chiederne il senso che a lei sembra sfuggire. Un primo gruppo di racconti, accomunati sono il titolo A proposito di memoria storica, raccoglie episodi della prima guerra mondiale, di cui l’autrice ci tramanda il ricordo, della seconda, che invece ha vissuto di persona, e di un dopoguerra pesante per le donne della sua generazione quasi quanto la guerra stessa. Gli altri, raggruppati sotto il titolo Cose così, sono brani di un quotidiano visto e raccontato con ironia e leggerezza.

Informazioni aggiuntive

  • anno: 1996
  • numero collana: 1
  • pagine: 133
  • ISBN: 978-88-86780-01-8
  • prezzo: € 10,00
  • acquista: amazon.it assicurati di acquistare da Luciana Tufani Editrice

Giuliana Bonardi Pistoso (1923 - 2005), è nata e vissuta a Verona; ha collaborato a lungo con alcuni settimanali Rizzoli, poi con una collana di studi storici Mondadori pubblicando diversi testi: Grandi regine, Donne qualunque nel tempo, Robespierre, la coscienza della Rivoluzione, La Comune di Parigi e altri ancora. Nel 1983 ha fondato la rivista di studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico "SEL", diventata uno dei periodici scientifici di maggior prestigio internazionale. Sempre nel 1983 ha scritto e pubblicato le Confessioni di una piccola italiana. Per la sua casa editrice, la Essedue, ha diretto in particolare una collana di scrittura femminile dalle scelte sempre raffinate e spesso anticipatrici, ne sono esempio i racconti di Elizabeth Bowen, le poesie e i diari di GertrudKolmar, le Lettere d'amore di Mary Wollstonecraft, L'infinito singolare di Patrizia Violi. Nel 1994 ha scritto la pièce teatrale Un uomo chiamato Robespierre. Con le edizioni Tufani ha già pubblicato la raccolta di racconti Storie inquiete e disorientate (1996), seguito ideale delle Confessioni di una piccola italiana.