presente remoto

Presente remoto

Postfazione di Luisa Muraro

“Arrivò infine la risposta, e il suo tono era serio e circostanziato. Preferisco che ne parliamo dopo con calma, aveva detto sottovoce, e davvero per me quella sala non ebbe più né pareti né soffitto, e neppure pavimento se è per quello. Ma non c’erano alberi infiniti, non scorgevo il cielo e faceva un freddo da morire.”

Il segreto di questi racconti è il dono dell’ironia, un’ironia costante e dosata, messa lì ad arginare un male sordo, forse, ma forse anche a velare una gioia. Segreto che mantengono con grazia, senza ostentazione.
Molti sono i racconti che s’arrestano apparentemente incompiuti. Finiscono nella forma dell’interruzione, lasciando qualcosa in sospeso, di cui sospettiamo che sia, ovviamente, l’essenziale e nello stesso tempo, mentre ironizzano sulla vana aspirazione alla sapienza del vivere, ci lasciano con il sentimento che i conti non tornano, è vero, ma che va bene così.

Informazioni aggiuntive

  • anno: 2000
  • numero collana: 10
  • pagine: 115
  • ISBN: 978-88-86780-33-9
  • prezzo: € 11,00
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Gloria Zanardo è nata e vive a Verona, dove insegna nella scuola media superiore. Ha pubblicato, in volumi collettanei, saggi su Luce Irigaray, Jacques Lacan, Simone Weil. Fa parte della comunità filosofica Diotima. Fra le sue pubblicazioni più recenti troviamo Presente remoto (Tufani, 2000), Salnitro (L’Iguana, 2012), infine, Un’apertura di infinito nel finito. Lettura dell’impersonale di Simon Weil (Mimesis, 2017).