Un vestito di luce
Traduzione e postfazione di Maria Piera Nappi
“Non dimenticherò mai questa prima paura nei suoi occhi. Gli dico che sono buono quando voglio e che lo amo alla follia, così, a prima vista, come si ama il sole che sorge al mattino. Dice che non è possibile e che sua madre l’aspetta a cena. Vuole andarsene. Gli prendo la mano.”Miguel, adolescente figlio di immigrati spagnoli, si innamora con tutta la passione totalizzante della sua età di un danzatore che nel locale notturno parigino “Paradiso perduto” interpreta il ruolo dell’angelo caduto. Diventato rivale in amore della madre, anch’essa attratta dallo stesso uomo, il ragazzo sarà spezzato e travolto dalla forza dei suoi sentimenti. Un vestito di luce è l’ultimo romanzo che la maggiore autrice francofona canadese, Anne Hébert, ha scritto: breve, intenso, drammatico, un piccolo capolavoro.
Informazioni aggiuntive
- anno: 2007
- numero collana: 29
- pagine: 122
- ISBN: 978-88-86780-64-3
- prezzo: €
- acquista: Fuori commercio
Anne Hébert
L’opera di Anne Hébert occupa un posto d’onore nella letteratura del Québec, in Francia e nel Canada anglofono, dove le sue opere di narrativa sono state tradotte e ripetutamente ripubblicate. Grande è il fascino che suscita alla lettura, per l’attualità e la forza contestatrice delle tematiche trattate, che si rinnovano e si aggiornano attraverso le interpretazioni, in particolare nella rilettura fatta dal punto di vista femminile e femminista. Tenute in altissima considerazione sono le sue raccolte poetiche. Anne Hébert nasce l’1 agosto 1916 a Sainte-Caterine-de-Fossambault, villaggio nei pressi della città di Québec, residenza estiva di una famiglia appartenente all’alta borghesia: antenati di parte materna sono tra i primi colonizzatori della Nouvelle France (si ha documentazione su una sua omonima, immigrata dalla Francia agli inizi del Seicento). Poco più che ventenne Anne Hébert vede già pubblicati i suoi lavori su periodici del suo tempo. La sua veemente interpretazione della realtà, il suo interesse per situazioni forti, il sovvertimento dei valori tradizionali si scontrano però con l’incomprensione dell’ambiente provinciale del Québec: il racconto lungo Le Torrent (1945-1950) e la raccolta di poesie Les Tombeaux du Roi non trovano editore. Dopo un periodo di lavoro a Radio Canada, dove scrive trenta testi radiofonici, Hébert è sceneggiatrice per l’Ufficio nazionale del cinema a Ottawa e poi a Montreal, esperienze che le sono entrambe di grande utilità per la composizione del primo romanzo, Les Chambres de bois, e in particolare dello sceneggiato televisivo in quattro puntate Le Mercière assassiné. Nel 1954 Hébert ottiene una borsa di studio e si trasferisce a Parigi, dove la sua scrittura trova finalmente interesse e attenzione e Le Chambres de bois (1958) ottiene notevoli riconoscimenti (Premio France-Canada e premio Duvernay). Da allora Parigi diventa la sua residenza. Il successo, quello grande, giunge, dopo quattro anni di ricerca, con il suo secondo romanzo, Kamouraska, Prix des Libraires. È il 1970, la scrittrice ha 54 anni. L’assassinio da parte dell’amante della moglie del signore di Kamouraska avvenuto nell’Ottocento, che la madre le raccontava nell’infanzia, è il tema del romanzo, in cui tornano molti dei temi hébertiani: le costrizioni e la violenza che la società patriarcale impone alla donna, la maternità indesiderata, la ribellione femminile fino alle estreme conseguenze. Un terzo romanzo Les Enfantes du Sabbah esce nel 1975, e ottiene il Premio del Governatore del Canada (nella traduzione inglese! Non c’era premio per le opere francofone) e l’anno successivo, quelli dell’Académie francaise e della Fondazione Prince Pierre de Monaco. Sono ormai gli anni della gloria. Il romanzo Les Fous de Bassan (1982), storia cupa dello stupro e dell’assassinio di due ragazze in una piccola e chiusa comunità anglosassone del Québec, vince il Prix Femina. È il coronamento della sua carriera di scrittrice. Pubblica nel 1988 Le Premier jardin che dedica a tutte le donne di frontiera che parteciparono alla fondazione della Nouvelle France. L’Enfant chargé de songes (1992), Premio del Governatore, richiama, ancora una volta, nel soggetto e nello stile, l’opera che quasi cinquant'anni prima aveva suscitato tante polemiche: Le Torrent. Nel 1998, nello stupore generale, quella che era considerata la più francese tra le scrittrici canadesi torna a Montreal, dove scrive altri due romanzi: Est-ce que je te dérange? E Un Habit de lumière, che riceve il premio France-Québec. Anne Hébert muore nel paese natale nel gennaio 2000. Pur avendo trascorso la maggior parte della sua vita in Francia, il paesaggio e la società del Québec restano per lei fonte primaria di ispirazione: solo tre dei suoi romanzi sono ambientati a Parigi. In Italia sono stati tradotti L’ultimo giorno dell’estate (Luciana Tufani Editrice, 2003), Un vestito di luce (Luciana Tufani Editrice, 2007) e I bambini del sabba (Luciana Tufani Editrice, 2008).